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== Politica | == Politica == |
FAQ di it.cultura.ateismo
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Indice
- FAQ di it.cultura.ateismo
- Indice
- Introduzione
- Che cos'e' una FAQ?
- Che cosa sono quelle sigle, quelle sequenze di caratteri senza senso che ogni tanto appaiono negli articoli di ICA?
- Il manifesto di i.c.a.
- Definizioni
- Qual e' la definizione di ateo?
- Cos'è l'ateismo?
- L'ateismo e' una fede?
- Che differenza c'e' tra fede e credenza?
- La Fede è indole naturale di tutti gli uomini?
- Indipendentemente dalla verità della fede, non è razionale averla se aiuta a vivere meglio?
- Credere quindi non vi renderebbe più felici?
- L'ateismo e' una religione?
- Per gli atei esistono postulati a cui si deve credere per fede, oppure dei dogmi?
- L'ateismo rappresenta, quindi, una "anomalia"?
- Neanche la scienza ha a che fare con la verità assoluta. Quindi è necessario dio per raggiungerla.
- Dov'è la differenza nel processo che porta a "credere" tra teisti ed ateisti?
- Non si può concludere che entrambi hanno "fede" nel risultato delle loro congetture mentali?
- La frase "Dio non esiste" o è vera o non lo è.
- Se è vera, tutti d'accordo; altrimenti, se non lo è, l'ateismo è una fede, una credenza.
- Quindi stai dicendo che l'ateo non crede, non ha convinzioni, credenze.
- Qual è il credo dell'ateismo?
- Che differenza esiste tra ateismo ed agnosticismo?
- L'etimologia di "ateo" è a-theos, cioè senza Dio. Questo rifiuto non comporta implicitamente l'esistenza di una Divinita'?
- Morale
- L'ateo ha valori morali?
- Esistono una morale ed un'etica atee?
- Ma non avete proprio nulla in comune da questo punto di vista?
- Quali sono le ragioni personali dell'ateismo?
- Pensate che vi è più utile vivere come se Dio non ci fosse ma questo indirizzo morale non e' arbitrario?
- Unendo i propri sforzi agli altri, si otterrebbe una società molto migliore della attuale. Non credete che le religioni siano un ottimo mezzo per raggiungere lo scopo e che bisognerebbe credere in dio indipendentemente dalla sua esistenza, per avere un etica condivisa?
- Di quanta cultura, di quanta valutazione informata e razionale dei fatti deve essere fatta la personalità di un uomo perchè in lui si possa sviluppare un ateismo etico? Non è più facile avere una religione?
- La religione è una potente ed evidente scorciatoia etica perchè per fede produce ciò che pochissimi con matura riflessione raggiungono.
- Ma che cosa vi trattiene dal rubare, uccidere...?
- Questo significa che l'ateo non possiede dei valori morali?
- Conoscenza
- Gli atei credono che Dio non esista?
- Se gli atei non possono provare che Dio non esiste, non vuol forse dire che esiste?
- Le teorie "Dio esiste" e "Dio non esiste" sono in reltà la stessa teoria, una descrizione della realtà vera o falsa (non esiste cioè un onere della prova per i credenti).
- Entrambe hanno pretesa di verità generale e quindi chiunque liquidi il problema come una opinione personale non ragiona in modo scientifico.
- Esiste una differenza tra vero/falso e utile/inutile. Questo che viene descritto non è una negazione di Dio ma appunto un indirizzo metodologico.
- La negazione metodologica di Dio è a priori una scelta dello scienziato e non ha nulla a che vedere con la possibilià di giustificare un ateismo.
- Un ateismo fondato su opinioni soggettive si contraddice?
- Gli atei che affermano la possibilità della esistenza di Dio, non si contraddicono?
- I miracoli, la bontà umana e i sacri testi possono essere considerate prove dell'esistenza di dio.
- Io credo in Dio perchè credo a quanto hanno visto testimoni oculari e perchè l'ho sperimentata nella mia vita. Non credo in forza dei dogmi.
- La questione dell'onere della prova è a carico di tutti sia degli atei che dei non atei; altrimenti sarebbe troppo comodo.
- Secondo voi, quindi, dio è innanzi tutto inutile?
- Dire che è inutile una cosa di cui ha bisogno quasi tutta la popolazione mondiale è "offensivo".
- Si' ma è anche falso.
- E' falso perche' l'universo è governato da leggi che trascendono la comprensione umana, ma che non sono confutabili.
- E' falso perche' ammesso che l'universo abbia avuto una nascita (Big Bang), sull'origine la scienza non può dire nulla, in quanto fenomeno non osservabile.
- E' falso perche' l'origine della vita sul pianeta Terra rimane un grosso mistero. L'ipotesi evoluzionista della formazione spontanea della vita non ha trovato alcuna convalida scientifica.
- E' falso perche' la religione, in quanto categoria di pensiero, fa parte integrante della storia dell'umanità, è una componente ineliminabile della natura umana, una risposta al bisogno di trovare una risposta al mistero dell'esistenza, inclusa la morte.
- E' falso perche' la religione, in quanto fenomeno spirituale, non è assimilabile a fenomeni di altro genere.
- E' falso perche' dio può servire a fini psicologici come modo per tranquillizzarsi ed evitare la paura della morte, ad esempio.
- Se Dio non esiste, non esiste al di là della mia fede; se esiste sta sorridendo dei tuoi argomenti.
- Io vedo ordine nell'universo; come puo' nascere ordine a caso dal caos?
- Il corpo umano e' straordinariamente complesso: come puo' essersi assemblato a caso?
- Scienza ed ateismo
- La scienza è atea?
- Se Cristo è Dio mi pare esuli un po' dalla possibilità della scienza dimostrare che non possa risorgere o incarnarsi in ostia.
- Se essere atei è una posizione metodologica e/o metafisica solo una scelta estetica, non, in sè, scientifica. Anche essere credenti può esserlo. Dov'è la differenza?
- L'ateo può cambiare opinione (cessando di essere ateo) ma l'ateismo?
- La posizione agnostica è razionalmente più fondata?
- Essere razionali vuol dire essere razionali in senso scientifico? Cioè che sono utili sono quelle credenze che portano ad una migliore spiegazione dei dei fenomeni fisici, sociali, culturali...?
- Gli scienziati devono essere agnostici o atei?
- Alcune costanti dell'universo sono fatte in modo che la nostra esistenza sia grantita. La cosa non è strana? Vi siete mai chiesti perchè?
- Zichichi è uno scienziato ed è un convinto assertore della compatibilità della scienza con dio.
- Alcuni, tra i piu' grandi scienziati, erano credenti; e' vero che avere fede non e' di ostacolo per la razionalita'?
- Razionalita' ed irrazionalita'
- L'ateismo razionalista ha pretesa di verità assoluta?
- L'ateismo ridotto ad opinione personale è irrazionale visto che la scienza non lavora per opinioni soggettive.
- Quale parte delle religioni è quindi irrazionale?
- L'ateismo è in generale irrazionale, visto che negare Dio esula dai confini della scienza?
- Tassonomia
- Ateismo non razionalista
- Ateismo religioso
- Ateismo religioso pseudorazionalista
- Ateismo irrazionale / New Age
- Ateismo razionalista
- Politica
- L'ateismo ha spesso dato una visione particolare del mondo.
- Ma avete un etica o un ideologia condivisa?
- La concezione atea quando diviene interpretazione complessiva della realtà, ideologia, richiede di credere a certe verità che molti pensatori atei assumono come dati di fatto non più discutibili?
- La presenza dei credenti e delle religioni vi dà fastidio?
- I nazisti erano cristiani?
- I comunisti sono stati scomunicati?
- L'ateismo dichiara di voler eliminare ogni forma di "verità fissa" o "immutabile" (dogma) in nome della autentica libertà del pensiero (ragione) umano. Ma l'ateismo, ogni volta che ha prodotto movimenti politici, ha generato forme di imposizione ideologica e regimi tirannici.
- Se i cattolici chiedono di votare per i politici che sostengono i "valori" cristiani perchè non cominciate a fare altrettanto?
- Varie
- Credere conviene: infatti se avete ragione voi io non perdo niente, mentre se ho ragione io voi perdete tutto!
- Che cos'e' il "Rasoio di Ockham"?
- Einstein credeva in Dio?
- Quanti sono gli atei?
- Cos'e' l'anticlericalismo?
- Cos'e' il laicismo?
- Gli atei sono organizzati in associazioni o partiti?
- Il battesimo vi dà fastidio come sacramento imposto, o per il peso politico della chiesa?
- Quindi lo sbattezzo è una dichiarazione di schieramento su un fronte opposto, o comunque diverso, da quello della chiesa.
- Cosa c'entra l'essere nei registrati come "battezzato" con chi cerca voti ?
- Ma questi conteggi non sono affidati ai censimenti statali?
- Non credete che questi poteri occulti della chiesa siano solo una vostra invenzione?
- Resto dell'idea che lo sbattezzo non serva per votare liberamente o per fare attività politica contrapposta alla chiesa.
- Perche' scrivete "dio", con la "d" minuscola
- Va bene; non potresti spiegare meglio?
- Il fatto che tu sia convinto che dio non esista, ci riporta al fatto che tu ne sia solo convinto, ovvero tu credi che dio non esista.
- Approfondimenti
- Bibliografia
Introduzione
Che cos'e' una FAQ?
E' un documento cui e' affidato il compito di rispondere alle domande piu' comuni rivolte su un argomento. Deriva dalle iniziali della locuzione inglese "Frequently Asked Questions", ovvero "domande poste frequentemente". Una FAQ per un gruppo di discussione raccoglie le risposte che i frequentatori danno alla domande di chi si affaccia per la prima volta nel gruppo stesso, dando cosi' modo di non ripetere sempre le stesse cose. E' evidente che, dato il carattere dell'argomento di questo gruppo, non si puo' in alcuna maniera ritenere "vero" cio' che e' emerso dai primi mesi di esistenza di it.cultura.ateismo (o, in breve, ICA): come detto, sono solo risposte sulle quali la maggioranza dei frequentatori si trova d'accordo. Nessuna "Bibbia", quindi, nessuna "Verita'".
Che cosa sono quelle sigle, quelle sequenze di caratteri senza senso che ogni tanto appaiono negli articoli di ICA?
Per la natura del mezzo con il quale si comunica in UseNet, cioe' la parte di InterNet che comprende i gruppi di discussione (NG, dall'inglese News Group, traducibile liberamente con "forum di discussione"), e' facile generare in chi legge un'incomprensione: siamo abituati, nella vita reale, ad arricchire il dialogo con la mimica facciale, con il tono della voce o con gesti. Ovviamente cio' non e' possibile leggendo, di conseguenza molte sfumature vanno perse ed, appunto, si generano equivoci. Per tentare di evitare al massimo questo tipo d'incomprensione si ricorre ad un insieme di caratteri volto ad esprimere emozioni, oppure si ricorre per pigrizia a sigle convenute per evitare di scrivere ogni volta una stessa frase. Per quanto riguarda le espressioni (chiamate comunemente "faccine", "smileys", "emoticons") eccone alcune:
[per avere una certa rassomiglianza, inclinare la testa verso sinistra leggendole]
- :)
-
un sorriso (dove i due punti sono gli occhi di una faccia e la parentesi la bocca)
- :o)
-
altro sorriso, con il naso (la 'o')
- :-)
-
ancora un sorriso
- ;-)
-
una strizzatina d'occhio
- :-|
-
perplessità
- :-(
-
scontentezza, delusione, tristezza
- :~(
-
pianto
...e molte altre variazioni sul tema. Inoltre in UseNet e' impossibile sottolineare le parole, dunque si mettono in evidenza usando una coppia di asterischi, *ad esempio*, oppure una coppia di caratteri di sottolineatura, _altro esempio_. E' ritenuto maleducato usare le maiuscole per evidenziare una parola, in quanto la parola stessa risulta URLATA.
Altre 'faccine' si leggono in maniera diversa, senza reclinare la testa sulla spalla sinistra:
- ^__^
-
sorriso
- ^__-
-
strizzata d'occhio
...eccetera. Le sigle, invece, derivano dalle iniziali di locuzioni per lo piu' inglesi. Le piu' comuni:
- AFAIK
-
- as far as I know - per quanto ne so
- <BG>, <G>, <g>
-
- big grin, grin - ghigno, grosso gh
- BTW
-
- by the way - tra l'altro
- CD (cd)
-
- cosiddetto
- FWIW
-
- for what it's worth - per quello che vale
- FYI
-
- for your information - per tua informazione
- IMHO
-
- in my humble opinion - a mio modesto parere
- IMO
-
- in my opinion - a mio parere, secondo me
- IOW
-
- in other words - in altre parole
- PF(pf, p.f.)
-
- per favore
- ROTFL
-
- rolling on the floor laughing - ridere (lett. rotolarsi sul pavimento ridendo)
- ROTFLMAO
-
- rolling on the floor laughing my a$$ off - ridere a crepapelle
- TIA
-
- thanks in advance - grazie in anticipo
Il manifesto di i.c.a.
Il manifesto di it.cultura.ateismo e' stato presentato da Antonio Fanelli (afanel(a)tin.it) e Marco d'Itri (md(a)linux.it).
Questo newsgroup è dedicato alla discussione di argomenti riguardanti l'ateismo, l'agnosticismo, e piu` in generale tutte le correnti filosofiche dove si dubita dell'esistenza di esseri sovranaturali.
Sono benvenute le discussioni su:
-
fondazione filosofica dell'ateismo
-
figura dell'ateo/agnostico in letteratura, cinema, televisione ed altri media
-
perché si è o si diventa non credenti
-
discriminazione verso i non credenti
-
separazione tra chiesa e stato
-
situazioni in cui la religione diventa un pericolo per la societa`
-
come convivere con una societa` intrisa di elementi religiosi
-
come liberarsi dagli evangelizzatori indesiderati
Sono benvenuti anche interventi da parte di credenti, purche` non siano la semplice ricerca di proseliti.
Non e` gradito il semplice anticlericalismo.
Definizioni
Qual e' la definizione di ateo?
Chi non crede in alcuna Divinita'. In dettaglio: se Tizio non si e mai posto il problema di Dio, allora non ci curiamo di definire la sua posizione. Se Tizio invece si e posto il problema, allora lo metteremo in relazione con le seguenti due proposizioni e con le rispettive negazioni:
A: Tizio crede che con la Logica si possa decidere sull'esistenza di Dio, oppure
-
B: Tizio ha fede in Dio. Considerando le rispettive negazioni A' e B' avremo quattro casi:
A' & B' : Tizio ritiene che con la Logica non si possa provare ne' l'esistenza ne' l'inesistenza di Dio e non ha fede in alcun Dio. Tizio e` AGNOSTICO.
-
A & B : Tizio ritiene di poter provare logicamente l'esistenza di Dio ed ha fede in Dio; e il caso di Tommaso d'Aquino e di Anselmo d'Aosta. Diremo che Tizio e un IPER-CREDENTE (nuovo conio). A' & B : Tizio ritiene che con la Logica non si possa provare ne' l'esistenza ne' l'inesistenza di Dio e tuttavia ha "il dono" della fede in Dio. Tizio e` CREDENTE. A & B' : Tizio ritiene che la Logica possa decidere sull'esistenza di Dio e ritiene che Dio non esiste, dato che non ha fede in alcun Dio. Tizio e` ATEO secondo la definizione integrata data. Quindi Ateo e' chi ritiene che la Logica possa decidere sull'esistenza di Dio e ritiene che Dio non esiste, dato che non ha fede in alcun Dio.
Cos'è l'ateismo?
L'ateismo è un movimento di pensiero alla cui base è la negazione dell'esistenza di un essere soprannaturale: il non credere nell'esistenza di una Divinita' e' l'unica caratteristica che certamente accomuna tutti gli atei. Tra i non credenti poi e' possibile distinguere tra atei ed agnostici. Anche ateismo e agnosticismo non sono che due classificazioni di massima, che comprendono al loro interno una eterogeneità molto complessa.
L'ateismo e' una fede?
No. L'ateismo, per molti, e' una constatazione; non ci si deve avvalere di nessuna fede per notare come una Divinita' non sia presente nella realta'. Basta l'osservazione: nulla fa supporre l'esistenza di un Ente trascendente. In linea di massima, quindi, no, anche se singolarmente l'individuo può abbracciare l'ateismo in modo inamovibile e fideistico. La fede è credere ad un assunto con assoluta convinzione, eventualmente anche quando esso contraddice i risultati raggiunti con la razionalità (credere dogmaticamente e irrazionalmente). L'ateo non accetta alcun risultato che non sia suffragato da riscontri razionali, pertanto non può possedere la fede. Di fatto, l'ateo non conosce dogmi.
Che differenza c'e' tra fede e credenza?
La fede è immutabile e non discutibile, la credenza è solo una affermazione temporanea valida cioè solo fino al momento in cui viene dimostrata falsa. E' un qualcosa in divenire, una approssimazione comoda.
-
In altre parole, la stessa che c'è tra una legislazione ed un'autoregolamentazione: nel primo caso si fanno certe cose perchè si è costretti (dalla legge), nel secondo perchè si ritiene che al momento un certo comportamento sia quello che porta più vantaggi.
Oppure: credere/avere una credenza: accogliere nell'ambito delle proprie convinzioni qualcosa, con un procedimento qualsiasi . Fede : credenza senza bisogno di prove esperibili o dimostrazioni logiche, di solito per il principio di autorità, escludendo di poter cambiare opinione.
Anche i credenti possono cambiare idea: nulla vieta di essere cristiani, poi atei, e poi ancora musulmani.
Stai confondendo la persona con la credenza stessa. L'ateismo/agnosticismo prevede al suo interno la possibilità di essere errato le religioni no.
Fiducia, fede, credenza, certezza, senso comune non sono la verità e hanno tutte lo stesso significato.
Mi sembra che si stia facendo confusione tra l'oggetto (una proposizione, ad esempio "esistono le divinità" oppure "l'universo è conoscibile") e l'atteggiamento che i vari soggetti hanno verso tale oggetto (accettazione o meno). Una proposizione può essere vera, falsa o indeterminabile (all'interno di un certo schema assiomatico): la differenza si esplica solo sulle proposizioni indeterminate (giacchè le altre sono autoesplicative) nel senso che se una persona "ha fede" in una di tali proposizioni, la ritiene vera sempre e comunque. Chi invece si limita alla "supposizione di verità" attua un compromesso, accettando la momentanea verita' della proposizione fino a quanto non entrano in gioco elementi che rendano incompatibile la verita' della stessa con la restante base delle conoscenze.
La Fede è indole naturale di tutti gli uomini?
La questione è controversa. Se è vero che tutte le popolazioni mondiali in tutti i periodi storici hanno avuto una maggioranza di credenti in qualche fede, è anche vero che l'esistenza stessa degli atei induce a pensare che l'aver fede non sia una caratteristica obbligatoriamente connaturata all'essere uomini. Del resto sono millenni che si discute su cosa voglia dire essere "cosa naturale".
Indipendentemente dalla verità della fede, non è razionale averla se aiuta a vivere meglio?
Questa è forse l'unica, o una delle poche, critiche forti contro l'ateismo e l'agnosticismo. Non pare però che la fede funzioni davvero come pratica consolatoria psicologica e come paciere sociale. Il punto di vista di molti atei/agnostici, indipendentemente da ciò, è che si preferisce una dura realtà ad una bella fantasia, in modo che quando a Natale non arrivano i regali, si dia la colpa alla povertà e non a Santa Claus.
Credere quindi non vi renderebbe più felici?
La cocaina rende felici, l'lsd lo fa? Forse... ma ci sono effetti collaterali indesiderati.
L'ateismo e' una religione?
No. Una religione puo' essere definita come l'insieme delle credenze ed atti di culto che esprime il rapporto della persona con il sacro e con la Divinita'. E' evidente che non riconoscendo alcuna Divinita', l'ateismo non puo' essere forzato nella definizione di religione.
Per gli atei esistono postulati a cui si deve credere per fede, oppure dei dogmi?
I postulati sui quali si basano molti atei non sono gli stessi del credente, che ne aggiunge altri basati su presupposti non intuitivi. Molti atei non credono ai postulati per fede, ossia non hanno dogmi. Utilizzano dei postulati ben sapendo che sono premesse provvisorie e che un giorno potrebbero rivelarsi infondati... Per quanto riguarda l'etica degli atei, questa coincide con quella corrente solo che non vi sono postulati riguardo al trascendente. Alcuni postulati condivisibili dagli atei:
PRIMO POSTULATO L'ateismo razionalista ritiene che sia utile prendere in considerazione solo quello che può essere dimostrato tramite l'osservazione, e quindi che l'ipotesi dio, della quale non è possibile dare dimostrazione, è inutile. Di conseguenza decide arbitrariamente di escludere dio dal proprio modo di vedere e di pensare.
Corollario
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Esistono in realtà molti tipi di ateismo, probabilmente uno diverso per ogni ateo.
Confutazione
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Dio è per definizione collocato fuori della realtà visibile e sperimentabile. Non può esserne dimostrata, quindi, nè l'esistenza nè l'inesistenza per mezzo di argomentazioni puramente razionali e naturali.
Contro-confutazione
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Siamo d'accordo. Solo che decidere la non esistenza di un entità inutile è solo una arbitraria comodità che gli atei applicano, senza pretendere di dire la verità . Pensiamo di avere applicato una banale decisione metodologica ci stupiamo che non la applichino tutti. Va precisato che la definizione data è tipica del cattolicesimo, non di tutte le religioni. Infine non basta dire che una certa credenza non può essere considerata scientifica o provabile per fare di essa una fede (vedi differenza tra fede e credenza).
SECONDO POSTULATO L'ateismo, in tutte le sue varianti, afferma che la religione è una solo una costruzione mentale e un'invenzione fantastica degli esseri umani; nelle versioni più avanzate, invece di affermare la falsita della religiosità, dice che dio è inutile .
Confutazione
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In ogni epoca e presso ogni etnia la religione è presente, in quanto componente tipica dell'uomo, manifestazione necessaria e ineliminabile di un bisogno autentico della natura umana. Anche oggi la maggior parte delle persone è credente.
Contro-confutazione
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Salto logico ovvero paralogismo: dire che c'è sempre stata non è la stessa cosa che dire che è necessario che ci sia. Ammesso anche che sia necessario che ci sia non implica che sia vera o meglio utile. Direi che da questo punto di vista, l'affermazione andrebbe modificata in "Una percentuale considerevole degli uomini vissuti fino ad oggi aderiva a pratiche di stampo religioso e anche attualmente una percentuale considerevole degli uomini aderisce a pratiche di stampo religioso". Per esempio in passato una delle maggiori cause di morte era la denutrizione e che ancora oggi una percentuale considerevole dell'umanità è afflitta da questo problema. Questo non vuol dire però che "L'uomo muoia di fame", nè che la denutrizione in sè sia una bella cosa...
L'ateismo rappresenta, quindi, una "anomalia"?
Se accettiamo la convenzione che l'abitudine più diffusa (in questo caso, essere credente) rappresenta la "normalità" allora l'ateismo è una "anomalia".
Neanche la scienza ha a che fare con la verità assoluta. Quindi è necessario dio per raggiungerla.
Premessa sulla scienza vera, conclusione errata. Più semplicemente, costituzionalmente la scienza dubita che la verità assoluta esista, e anche ammesso che esista, dubita sia raggiungibile.
Dov'è la differenza nel processo che porta a "credere" tra teisti ed ateisti?
Esistono almeno due scuole di pensiero in merito, tra i frequentatori di ICA, delle quali delineo di seguito le approssimative linee guida:
- Il punto di vista ateo è scientifico in quanto è pratica comune nella scienza estromettere dalla teoria ogni elemento di cui non ci siano evidenze. Non esistono motivi [validi] per includere nella descrizione dell'universo enti la cui esistenza non è provata; per il ragionamento di Ockham, li si toglie dalla teoria.
- Il punto di vista ateo è una metafisica e non è in sè scientifico, in quanto popperianamente non falsificabile nè peraltro finora verificato. Così com'è metafisica la scelta metodologica di estromettere dalle cose vere quelle non verificate.
In ogni caso è compito dei credenti portare prove a favore della loro fede per la semplice osservazione di buon senso che ci sono più cose non esistenti che cose esistenti, al mondo. Se si dice "Oggi ho visto un clampclamp bluetto" non sembra ragionevole che chi ascolta debba portare prove della non esistenza del clampclamp bluetto. Gli atei non hanno una fede ma una credenza. Tutte le volte che si parla di ciò che si sa in realtà si parla di ciò che si crede , e questa cosa vale sia per la religione che per la scienza e, in realtà, per qualsiasi cosa. La fede è un tipo particolare di credenza che non abbisogna di rapporti con la realtà per esistere, oltre alle testimonianze. Gli atei non hanno una fede perchè molti, posti davanti al roveto ardente (o quello che è), inizierebbero a credere all'esistenza di uno o più dei. Non si puo' dire neanche che ci siano dogmi, per lo stesso motivo. Quello che distingue un dogma da un assioma è l'immutabilita' del primo. In buona sostanza e da un altro punto di vista, quello che ci distingue è il dubbio: non il semplice sentimento che ci porta a non essere sicuri, beninteso, ma la decisione a priori di cambiare idea, a certe condizioni.
Non si può concludere che entrambi hanno "fede" nel risultato delle loro congetture mentali?
Se al posto di fede ci metti fiducia è vero, ma per la banale ragione che ogni essere umano non schizofrenico ha fiducia nelle proprie credenze.
La frase "Dio non esiste" o è vera o non lo è.
Anche questa è una credenza ma su questa siamo d'accordo. La proposizione "Dio esiste" e' universalmente ritenuta non definibile in modo da poter essere analizzata criticamente (falsificata), quindi supporre l'esistenza di una divinità è solo metafisicamente possibile. Insomma, la proposizione "Dio non esiste" allo stato attuale non è nè vera nè falsa da un punto di vista sperimentale, quindi può essere presa arbitrariamente come vera o falsa per motivi extralogici. La discussione tra atei e agnostici sta proprio in questo: se sia utile negare l'esistenza di un dio o no.
Se è vera, tutti d'accordo; altrimenti, se non lo è, l'ateismo è una fede, una credenza.
Che sia vera o meno, la frase "dio non esiste" descrive una credenza, che può o meno essere considerata scientifica a secondo di cosa si intenda per scienza.
Quindi stai dicendo che l'ateo non crede, non ha convinzioni, credenze.
Certo che ha delle credenze ed è impossibile non averne, per il semplice fatto che tutto ciò che siamo è una credenza. La principale credenza che abbiamo è quella di esserci. "Cogito ergo sum", diceva Cartesio.
Qual è il credo dell'ateismo?
Non esiste alcun credo ateo. Oltre alla gia' citata caratteristica di non credere in divinita', gli atei non hanno alcunche' in comune tra loro. Per fare un'analogia, si prendano le persone che non credono nel malocchio; qual e' il credo di costoro? L'ateo, quindi, raggiunge la sua posizione seguendo un percorso assolutamente personale, dal momento che non esistono elementi di coesione ed omologazione che possano guidarlo nel suo cammino (non esistono chiese atee, organizzazioni che codifichino una morale atea, scuole che preparino all'ateismo, etc.). Pertanto, sotto la denominazione di ateo, si cela un complesso di individui assai eterogeneo, di cultura, razza, estrazione sociale e sensibilità differenti: l'unico elemento da essi condiviso è il non credere nelle Divinita'.
Che differenza esiste tra ateismo ed agnosticismo?
La linea di demarcazione è labile, dal momento che nessuna di queste due definizioni è in grado di racchiudere la totalità degli atei. Esistono in realtà migliaia di posizioni personali circa l'ateismo. In linea di massima, l'agnosticismo è la dottrina che afferma l'inadeguatezza della mente umana a conoscere l'assoluto. L'agnostico quindi ritiene impossibile per l'uomo prendere una posizione definitiva circa l'esistenza di una o piu' Divinita'. Non di meno l'agnostico, eventualmente anche con molta convinzione, ritiene assai poco probabile l'esistenza di un essere superiore, ma non considera la sua posizione assoluta e definitiva. L'agnostico afferma anche l'impossibilità di dimostrare razionalmente l'esistenza o meno della Divinita'. "Ateo" indica invece chi assume l'inesistenza della Divinita' come un fatto evidente e plateale, oppure dimostrabile razionalmente. Il termine ateo è spesso utilizzato anche per indicare in generale chiunque affermi l'inesistenza della Divinita', senza entrare nel merito delle possibili sfaccettature di questo pensiero.
L'etimologia di "ateo" è a-theos, cioè senza Dio. Questo rifiuto non comporta implicitamente l'esistenza di una Divinita'?
No, si può benissimo rifiutare qualcosa che effettivamente non esiste. Il solo fatto di rifiutare un concetto non implica l'esistenza di questo ultimo. Per esempio, si può negare l'esistenza dell'Invisibile Unicorno Rosa e darsi una denominazione che riporti a questa affermazione, ma questo non aggiunge e non toglie nulla alla sua effettiva esistenza.
Morale
L'ateo ha valori morali?
Come tutti gli esseri umani. I valori possono variare da individuo ad individuo e non sono omologabili. Esistono esempi di morali coerenti non assolute, cioe' non derivate dalla Divinita'.
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Inoltre non e' certamente la minaccia di un'eternita' di dannazione che ci trattiene dal compiere dei delitti e causare del male agli altri. Questo basta a molti per non compierli.
Esistono una morale ed un'etica atee?
No, per le stesse ragioni discusse nella domanda precedente. L'ateismo è una personale convinzione assolutamente indipendente dal particolare complesso di valori in cui l'individuo si riconosce.
Ma non avete proprio nulla in comune da questo punto di vista?
Questa è una domanda difficile; diciamo che, generalmente, non assumiamo mai che i nostri valori siano universali nè necessariamente esportabili ad altri. Diciamo che quello che più si avvicina ad un etica atea (che di per sè non esiste) è l'etica laica. Questa tende ad essere meno omnicomprensiva di quelle non laiche: per definizione, un ateo "crede" - cioè aderisce - solo a cose che sono, in qualche modo, sensate e dimostrabili. Sulle altre lascia campo libero al gusto individuale.
Quali sono le ragioni personali dell'ateismo?
Di solito non hanno a che fare con la logicità e spesso sono politiche, sociali e psicologiche.
Pensate che vi è più utile vivere come se Dio non ci fosse ma questo indirizzo morale non e' arbitrario?
Lo è, come tutte le culture umane.
Unendo i propri sforzi agli altri, si otterrebbe una società molto migliore della attuale. Non credete che le religioni siano un ottimo mezzo per raggiungere lo scopo e che bisognerebbe credere in dio indipendentemente dalla sua esistenza, per avere un etica condivisa?
Non potremmo mai scendere ad un compromesso simile, significherebbe mancare di fiducia nell'umanità.
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L'utilità di una religione come "mezzo" per raggiungere persone e culture a cui l'idea di "dio" sia più familiare di quella di "ragione", è indubbia, ciò non toglie che sia, nella nostra opinione, perpetrare un errore il diffonderla, specie all'interno di culture che, lentamente, stanno facendo propri gli strumenti della scienza. Rinunciare a questo tipo di imposizione non significa rinunciare ad un'etica ed una morale, significa solo "sapere", magari come pensiero di fondo, che le nostre scelte in quest'ambito sono il risultato di educazione, stimoli sociali, esperienze soggettive e che la comunanza di una parte, anche notevole, dei propri princìpi etici con gli altri è necessità iscritta nel patrimonio genetico, in una specie sociale come quella "Homo sapiens sapiens".
Di quanta cultura, di quanta valutazione informata e razionale dei fatti deve essere fatta la personalità di un uomo perchè in lui si possa sviluppare un ateismo etico? Non è più facile avere una religione?
Più facile probabilmente, dubitiamo però che sia più utile. Dovrebbe essere la società stessa a diventare "dio", totem da rispettare, e sono le dinamiche sociali, su cui opera anche in questo caso la selezione naturale, a determinare comportamenti, punizioni e premi ed in definitiva un'etica intesa come apparato normativo condiviso, ancorchè non scritto, fondante la società. In questo modo, molti di noi pensano, nascono etiche e comportamenti reali migliori di quelli dati dalle religioni. Le etiche si devono adattare all'uomo e non viceversa; è improbabile che etiche, determinate magari migliaia di anni fa, siano ancora adatte alla situazione odierna.
La religione è una potente ed evidente scorciatoia etica perchè per fede produce ciò che pochissimi con matura riflessione raggiungono.
Tutti i "fondatori di religioni" fanno la stessa cosa: utilizzano dio per proporre una visione del mondo, condivisibile, forse, ma con mezzi moralmente scorretti, anche riconoscendone la buona fede.
Ma che cosa vi trattiene dal rubare, uccidere...?
La socialita'. L'uomo e' un animale sociale. Una societa' (l'insieme di piu' persone) deve avere delle regole base per la sua stessa sopravvivenza. Non rubare, non uccidere, ecc. sono regole base di qualsiasi societa' che voglia sopravvivere.
Questo significa che l'ateo non possiede dei valori morali?
Assolutamente no. Il fatto di ritenere poco credibile l'esistenza di un essere soprannaturale non infleunza assolutamente la moralità di una persona. Nonostante gli atei non possano ricondursi ad una comune morale atea, questo non significa che singolarmente essi non possano riconoscersi all'interno di una morale laica o vicina ad una religione. Inoltre, anche i valori morali propri di una religione sono in realtà valori morali laici inseriti in un contesto confessionale. Questo significa che essi trovano giustificazione ed applicazione anche al di fuori dell'ambito religioso. Per esempio, in Italia, gli atei abbracciano molti dei valori morali della cultura cattolica (ama il tuo prossimo, non tradire) pur giustificandoli in maniera differente. Un ateo e un credente possono quindi condividere gli stessi identici valori morali, ma l'ateo li giustificherà inserendoli in un contesto umano e personale, mentre il credente potrà ricondurli ai principi del proprio credo.
Conoscenza
Gli atei credono che Dio non esista?
Alcuni si'. Altri preferiscono dire che non credono in Divinita', sottolineando la differenza concettuale tra il credere (positivamente) che qualcosa non esista ed il non credere (non essere convinti) che qualcosa esista. Infatti per credere in qualcosa, anche la non esistenza di un ente, bisogna avere una qualsiasi prova, impossibile da ottenere nel caso di una Divinita' trascendente posta al di fuori della realta'; tuttavia alcuni ritengono che non sia impossibile dimostrare l'incoerenza di una Divinita' a partire dalle qualita' che le vengono attribuite.
Se gli atei non possono provare che Dio non esiste, non vuol forse dire che esiste?
L'impossibilità di una dimostrazione di inesistenza non implica necessariamente l'esistenza.
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Al massimo significa che potrebbe esistere. Per convincersene è sufficiente rovesciare la domanda. Se i credenti non riescono a provare che la Divinita' esiste, non vuol dire forse che non esiste? L'ateo non può che permanere nel dubbio. Egli cercherà personalmente all'interno della sua cultura e della sua razionalità tutte le prove che lo aiuteranno a decidere se è più probabile l'esistenza o l'inesistenza di una Divinita'. Fino a che non troverà prove a favore di questo, riuscendo a rispondere ai quesiti della vita senza dover usare concetti trascendenti, egli riterrà superflua l'ipotesi. L'ateo ritiene anche che l'onere della dimostrazione spetti al credente: quest'ultimo afferma l'esistenza del proprio Dio, e' ragionevole aspettarsi delle prove a sostegno: infatti vi sono piu' di cinquemila Religioni e Culti nel mondo e trovare prove negative per tutti sarebbe impossibile. Piuttosto, gli atei non sono stati indotti a credere da nessuna cosiddetta 'prova positiva'.
Le teorie "Dio esiste" e "Dio non esiste" sono in reltà la stessa teoria, una descrizione della realtà vera o falsa (non esiste cioè un onere della prova per i credenti).
Per la scienza, per la legge e per quasi ogni campo della conoscenza umana, è chi afferma l'esistenza di enti (e non chi la nega) che ha l'onere della prova. Quindi, o si ammette che la cosa non è studiabile, oppure si porta la prova in questione.
Entrambe hanno pretesa di verità generale e quindi chiunque liquidi il problema come una opinione personale non ragiona in modo scientifico.
Certo che sì: quando la scienza non prende posizione, come in questo ed in altri casi, accetta qualsiasi decisione.
Esiste una differenza tra vero/falso e utile/inutile. Questo che viene descritto non è una negazione di Dio ma appunto un indirizzo metodologico.
Nell'ateismo razionalista, le due cose coincidono.
La negazione metodologica di Dio è a priori una scelta dello scienziato e non ha nulla a che vedere con la possibilià di giustificare un ateismo.
Non dobbiamo giustificare un bel niente, innazitutto perchè si giustifica chi ha commesso una colpa, che noi non abbiamo commesso.
Un ateismo fondato su opinioni soggettive si contraddice?
No, perche' mai dovrebbe?
Gli atei che affermano la possibilità della esistenza di Dio, non si contraddicono?
Al contrario, riaffermano la propria cultura: un ateo che non ammettesse di poter cambiare idea sul proprio ateismo, in conseguenza di una prova della falsita' dello stesso, non sarebbe davvero un ateo ma, in quel caso e solo un quel caso, un altro tipo di religioso.
I miracoli, la bontà umana e i sacri testi possono essere considerate prove dell'esistenza di dio.
In breve: no. Piu' dettagliatamente, non è mai stato verificato un miracolo in condizioni controllate: chiunque ne faccia uno in queste condizioni o porti prove in merito potrà reclamare i milioni messi in palio dal csicop/cicap . La bontà umana c'è raramente, la sua assenza, ad un osservatore obiettivo, fa propendere per l'ipotesi che dio non esiste, o che esista ma sia malvagio. I testi sacri hanno il valore probante di qualsiasi libro, che, da un punto di vista scientifico, e', di solito, nullo o quasi.
Io credo in Dio perchè credo a quanto hanno visto testimoni oculari e perchè l'ho sperimentata nella mia vita. Non credo in forza dei dogmi.
Noi dubitiamo nella credibilità di quei testimoni oculari, e pensiamo sia inutile discutere del misticismo. Non ci sembra una prova degna di rispetto dire che qualcosa esiste perchè qualcuno dice "io credo che esista"; è nostro parere che le prove di esistenza vadano nell'altra direzione. Il fatto che il credente si trovi bene con la propria religione significa solo questo: un buon adattamento religione-mente del credente.
La questione dell'onere della prova è a carico di tutti sia degli atei che dei non atei; altrimenti sarebbe troppo comodo.
La risposta standard è quella alla domanda "l'ateismo è una fede?". Perchè ci sia prova dovresti partire dal presupposto che dio sia esperibile, ovvero dentro il mondo e ciò (per molte religioni) sarebbe un problema. Inoltre c'è un problema più sottile legato all'esempio del drago invisibile nel garage di Sagan (vedi Il mondo infestato dai demoni): il motivo per il quale questo particolare drago non può essere visto è che, anche se fosse visto, non sarebbe riconosciuto, dato che nessuno ha mai fornito una buona definizione di cosa bisogna cercare.
Secondo voi, quindi, dio è innanzi tutto inutile?
Si'.
Dire che è inutile una cosa di cui ha bisogno quasi tutta la popolazione mondiale è "offensivo".
Mi spiace, il concetto di offensivo è purtroppo relativo.
Si' ma è anche falso.
No. Dio è inutile (come chiosava Laplace a Napoleone) perchè non c'è nessuna necessità di aggiungerlo alle teorie che cercano di spiegare come funziona il mondo. Io posso supporre l'esistenza di un'infinità di oggetti e posso credere pure in essi, ma se non ho la possibilità di dimostrare un interazione tra questi oggetti ed il mondo fisico esplorabile dai sensi, questi oggetti sono del tutto inutili. Non è necessario che un ateo affermi "non credo in Dio", è sufficiente che consideri l'oggetto "Dio" come non-tracciabile. L'opinione dei teisti in merito è, purtroppo per loro, ininfluente.
E' falso perche' l'universo è governato da leggi che trascendono la comprensione umana, ma che non sono confutabili.
Se dici che trascendono la comprensione non le conosceremo mai, nè potremo confutarle. Se trascendono come fanno ad essere confutate? E, soprattutto, se trascendono, come fai a sapere che esistono? Quindi a che pro discuterne?
E' falso perche' ammesso che l'universo abbia avuto una nascita (Big Bang), sull'origine la scienza non può dire nulla, in quanto fenomeno non osservabile.
Quella è solo una delle tante teorie cosmologiche, anche se è in effetti quella che oggi si considera standard. Ma ammettiamo quindi che questa causa prima esista: avremo un dio che ha come unico scopo quello di aggiustare una teoria che ci pare incompleta; infatti questo dio non ha le caratteristiche degli dei delle religioni, semplicemente dice: " fiat lux" e se ne va, senza promettere niente, nè la vita eterna, nè un significato all'esistenza. Da una parte questa entità è, come sempre, inutile alla teoria, in quanto non spiega nulla che la teoria non spieghi da sola; in più non è neanche utile psicologicamente essendo indifferente quanto la "Natura " della scienza.
E' falso perche' l'origine della vita sul pianeta Terra rimane un grosso mistero. L'ipotesi evoluzionista della formazione spontanea della vita non ha trovato alcuna convalida scientifica.
Si può parafrasare questo con: "Al momento non sappiamo come si sia evoluta la vita su questo pianeta, quindi c'è spazio per l'ipotesi sia stato qualche dio". Ovvero: "Non so niente per cui mi invento la risposta: dio". Usare questo dio come tappabuchi non serve. Non c'è progresso nel sostituire "Funziona così perchè è così" con "Funziona così per volere di Dio", a meno che "Dio" non sia un oggetto indagabile scientificamente.
E' falso perche' la religione, in quanto categoria di pensiero, fa parte integrante della storia dell'umanità, è una componente ineliminabile della natura umana, una risposta al bisogno di trovare una risposta al mistero dell'esistenza, inclusa la morte.
Ovvero: l'ignoranza delle cose su questo pianeta ha sempre generato credenze e dei di ogni tipo, con ogni potere e ogni scopo. Stai semplicemente dicendo che la religione esiste, nessun ateo l'ha mai negato, e che qualunque cosa sia il bisogno di cui parli lo soddisfa. La religione è però solo un modo di soddisfarlo, non l'unico. Per alcuni è dio, per altri la politica o la droga, l'utilità è la stessa - e ancora, nell'ipotesi che la tua assunzione sia vera - nessun ateo l'ha mai negato: dio è una palla socialmente utile, come babbo natale è utile per non deprimere un bimbo di dieci anni con i dettagli dell'acquisto dei giocattoli. Vedi anche Ricorso alla tradizione e Ricorso a credenze
E' falso perche' la religione, in quanto fenomeno spirituale, non è assimilabile a fenomeni di altro genere.
La spiritualità, quando esiste, è un bisogno psicologico, quindi strettamente fisico.
E' falso perche' dio può servire a fini psicologici come modo per tranquillizzarsi ed evitare la paura della morte, ad esempio.
Questo può essere: se una persona vive meglio pensando che esistono le divinità, ha tutto il diritto di continuare a crederci. A noi importa solo che il tutto resti su un piano personale.
Se Dio non esiste, non esiste al di là della mia fede; se esiste sta sorridendo dei tuoi argomenti.
Io non ho argomenti contro dio, ma solo argomenti contro le credenze in dio, perchè posso osservare queste ultime e le persone che le portano mentre dio stesso no.
Io vedo ordine nell'universo; come puo' nascere ordine a caso dal caos?
To Do: cenni a Darwin e alla teoria del caos probabilmente}} === Il corpo umano e' straordinariamente complesso: come puo' essersi assemblato a caso? === E' discutibile che vi sia ordine nell'universo quanto che il corpo umano sia stato progettato. Comunque, si puo' applicare la stessa logica falsata: se e' improbabile che il corpo umano si formi per caso, e' immensamente piu' improbabile che un Ente autocosciente e creatore si origini alla stessa maniera. In particolare, alla seconda domanda, si puo' rispondere facendo notare come nel corpo umano e di altri animali vi siano degli "errori" (ad es. il punto cieco della retina umana) che avvalorano la tesi dell'origine casuale. == Scienza ed ateismo == {{{PREMESSA Dire che una affermazione è scientifica non significa affermare che è una affermazione vera, ma solo che è una affermazione studiabile dalla scienza.
La scienza è atea?
La scienza non può risolvere il problema e non ha interesse a risolvere il problema. La scienza è agnostica, ovvero: dal punto di vista della scienza credere o non credere in un dio non fa nessuna differenza, in certi limiti, ad esempio evitando di credere anche ai miracoli e assimilabili.
Se Cristo è Dio mi pare esuli un po' dalla possibilità della scienza dimostrare che non possa risorgere o incarnarsi in ostia.
Dire che Cristo è un dio significa fare una affermazione non scientifica, invece dire che un pezzo di pane diventa carne umana è invece una affermazione scientifica perfettamente studiabile. L'affermazione in questione è (AFAIK) falsa.
Se essere atei è una posizione metodologica e/o metafisica solo una scelta estetica, non, in sè, scientifica. Anche essere credenti può esserlo. Dov'è la differenza?
Conosco pochi tipi di credenti, buddisti di solito, che hanno una posizione simile. Nel caso in cui si creda in un dio senza nessun altra implicazione (miracoli, anima...), la differenza è di solito solo nel fatto che l'ateo ammette di potersi sbagliare. Chi ad esempio pensa che dio esista ma che non abbia rapporti diretti con l'universo ha una posizione credo inattaccabile. Non la definirei irrazionale, al più semplicemente superflua.
L'ateo può cambiare opinione (cessando di essere ateo) ma l'ateismo?
Se si dimostrasse che dio esiste l'ateismo (razionalista) cesserebbe di esistere.
La posizione agnostica è razionalmente più fondata?
E' abbastanza vero, gli atei pensano però che la loro posizione sia emotivamente più appagante.
Essere razionali vuol dire essere razionali in senso scientifico? Cioè che sono utili sono quelle credenze che portano ad una migliore spiegazione dei dei fenomeni fisici, sociali, culturali...?
Si accettano proposte per metodi migliori; sino ad allora, sì, sempre che si chiarisca che non è irrazionale, in sè, avere una posizione metafisica.
Gli scienziati devono essere agnostici o atei?
Non necessariamente, ma probabilmente faranno male il loro lavoro quegli scienziati che metteranno dio tra le ipotesi da cui partono.
Alcune costanti dell'universo sono fatte in modo che la nostra esistenza sia grantita. La cosa non è strana? Vi siete mai chiesti perchè?
La risposta della scienza sta nel principio antropico debole (PAD): "Noi esistiamo in un universo che ci ha permesso di esistere, quindi tutta l'eccezionalità delle costanti di questo universo dipende solo dal nostro punto di vista" . Quindi, la domanda semplicemente confonde la causa con l'effetto. (Cfr: P. Davies "Gli ultimi tre minuti" - titolo da controllare). Tanto piu' che il valore di queste costanti potrebbe negare l'esistenza ad altri esseri viventi...
Zichichi è uno scienziato ed è un convinto assertore della compatibilità della scienza con dio.
Zichichi è sbeffeggiato dalla comunità scientifica a causa di questo e dalla sua pochezza scientifica (cfr. P. G. Odifreddi - Zichichi , Zichichi2 ).
Alcuni, tra i piu' grandi scienziati, erano credenti; e' vero che avere fede non e' di ostacolo per la razionalita'?
In genere si', con le dovute riserve: ad esempio G.Galilei non voleva credere che i pianeti del sistema solare seguissero orbite ellittiche, che lui reputava "meno perfette" di quelle circolari; secondo lui, un dio non poteva creare delle orbite imperfette, da li' il suo errore. Anche A.Einstein compi' un errore simile, anche se meno "mistico": dopo aver visto che la soluzione delle sue equazioni della Rel. Gen. indicavano l'espansione dell'universo, introdusse la famosa "costante cosmologica" in modo tale da far tornare i conti di un universo "stazionario", non in espansione; compi' quello che, come disse piu' tardi, fu "...Il piu' grande errore della mia vita".
Razionalita' ed irrazionalita'
L'ateismo razionalista ha pretesa di verità assoluta?
No, al contrario di molte religioni, non ha questa pretesa. Sono esistiti degli ateismi che hanno negato Dio in senso oggettivo, scientifico, assoluto. Questi ultimi sono trattati dall'ateismo razionalista come errori del passato. Chi oggettivizza l'ateismo non è un ateo razionalista. Se si pensa alla frase "Dio non esiste" come ad una verità assoluta, si rischia di diventare religiosi.
L'ateismo ridotto ad opinione personale è irrazionale visto che la scienza non lavora per opinioni soggettive.
Sono irrazionali, in prima istanza, e dando una definizione ampiamente criticabile, quelle posizioni che siano provabilmente false. Prendere arbitrariamente posizione su una questione non decidibile non è irrazionale, fa anzi parte dei normali comportamenti della vita di tutti i giorni.
Quale parte delle religioni è quindi irrazionale?
Chi dice solo che dio esiste non ha una posizione in sè irrazionale, è potenzialmente irrazionale invece la posizione di chi sostiene la veridicità di miracoli e assimilabili.
L'ateismo è in generale irrazionale, visto che negare Dio esula dai confini della scienza?
No. Anche credere all'esistenza del principio di causa ed effetto esula dal campo di studio della scienza, ma questo non rende quel principio irrazionale.
Tassonomia
Ateismo non razionalista
Ritiene sia utile prendere in esame cio' di cui si ha esperienza diretta o indiretta, indipendentemente dalle prove scientifiche a sostegno. Con questo non si intende che tutto ciò che si esperisce sia vero, ma solo che tutto ciò che si esperisce è vero per l'esperente, e basta. Se il soggetto pretende una generalizzazione del proprio pensiero, deve portare le prove. Dio non viene considerato oggettivamente esistente, in quanto le prove portate sono soggettive, non convincenti e spiegabili altrimenti e più facilmente
Ateismo religioso
Che, per la verità, è un tipo di agnosticismo. L'ateo di questo tipo formalmente fa parte di una religione tradizionale e spesso ne professa il culto. La religione stessa viene accolta per convenzione o perchè così fan tutti. Dei precetti reigiosi si prende solo quello che sembra al momento ragionevole. I cattolici italiani sono per la gran parte atei in questo senso.
Ateismo religioso pseudorazionalista
L'ateo di questo tipo da una parte crede all'esistenza di forze poco o per niente tangibili che muovono l'universo, dall'altra pensa che nessun dio più o meno personale esista. Raeliani e Buddhisti hanno questo credo .
Ateismo irrazionale / New Age
Il motto di questo tipo di ateo è lo shakespeariano "ci sono più cose in terra e in cielo...". Se da una parte rigetta le religioni più o meno tradizionali, anche se prova una attrazione malcelata per quelle orientali, dall'altra pensa che la realtà sia qualcosa di diverso da quello descritto dalla scienza. E' per esempio convinto che si possa conoscere direttamente la realta' senza la mediazione dei cinque sensi che noi conosciamo.
Ateismo razionalista
Questo tipo di ateo assume la ragione come unico strumento per studiare l'universo.
Politica
L'ateismo ha spesso dato una visione particolare del mondo.
Cosi' come lo ha fatto ogni cultura.
Ma avete un etica o un ideologia condivisa?
Non condivisa da tutti.
La concezione atea quando diviene interpretazione complessiva della realtà, ideologia, richiede di credere a certe verità che molti pensatori atei assumono come dati di fatto non più discutibili?
Essere atei significa non credere in alcun dio. Il resto dipende da altri fattori umani non incompatibili con l'essere atei.
La presenza dei credenti e delle religioni vi dà fastidio?
A chi è anticlericale sì, ma non tutti gli atei lo sono. Riteniamo che chi crede non possieda la Verità , ma d'altronde non riteniamo che quello che pensiamo lo sia. Il nostro ritenere che dio non esista ha diritto di cittadinanza sociale quanto il ritenere che dio esista. Sono però fastidiosi i credenti che vogliono dimostrare che il mio sistema di valori, la mia etica, valgono meno dei loro, perchè io non ho un dio a giustificarli. E' ancora più irritante che, sulla base di questa supposta superiorità morale, si inizino a limitare i nostri diritti civili, per costringerci ad obbedire alla loro idea di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Fino a quando si limitano a credere e ad impostare la loro vita secondo la loro fede, nel rispetto degli altri, non vedo che fastidio dovrebbero darci.
I nazisti erano cristiani?
Pare di sì, anche se nelle alte sfere (A.Hitler compreso) aleggiava del neopaganesimo e della magia. Del resto "Gott mit Uns" era un motto nazista; per lo meno credevano in un dio.
I comunisti sono stati scomunicati?
Non esattamente. E' stato scomunicato chi ha fatto opera di evangelizzazione atea, per così dire, quindi non solo e non tutti i comunisti. Nel 1949 il papa di allora scomunicò gl'iscritti al PCI.
L'ateismo dichiara di voler eliminare ogni forma di "verità fissa" o "immutabile" (dogma) in nome della autentica libertà del pensiero (ragione) umano. Ma l'ateismo, ogni volta che ha prodotto movimenti politici, ha generato forme di imposizione ideologica e regimi tirannici.
E' una certa politica che ha appoggiato l'ateismo, non il contrario. Erano i marxisti ad essere atei non gli atei ad essere marxisti, quindi dire che l'ateismo ha prodotto il marxismo o l'illuminismo è sbagliato, semmai è vero il contrario. Una religione qualsiasi, quando è andata al potere, ha sempre creato stati tirannici, quindi pare che il problema sia comune. Gli esseri umani, purtroppo, sono molto meno che perfetti.
Se i cattolici chiedono di votare per i politici che sostengono i "valori" cristiani perchè non cominciate a fare altrettanto?
Perchè non abbiamo "valori atei". Ognuno di noi ha i suoi valori e il fatto che siamo atei poco ha a che vedere sia con tali valori sia con il bisogno di rappresentarli. Il vivere civile, il rispetto del prossimo, l'aiutare chi ha bisogno sono cose che dovrebbero trascendere completamente il credere o no in un dio. Dovrebbero fare parte del corredo intellettivo di ogni persona. Il giorno in cui chi crederà in qualche dio la pianterà di buttare il tutto nel sociale, forse il mondo potrà davvero progredire.
Varie
Credere conviene: infatti se avete ragione voi io non perdo niente, mentre se ho ragione io voi perdete tutto!
Quest'argomentazione e' conosciuta sotto il nome di "Scommessa di Pascal".
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In parole povere la scommessa presuppone due sole possibilita' (Dio esiste/non esiste). La probabilita' che uno dei due scommettitori vinca e' inficiata dalla mancanza oggettiva di dati su cui basarsi. Ovvero e' illogico fare una scommessa del genere: sarebbe come giocare al Superenalotto con la certezza che le possibilita' di vincita siano il 50%: infatti, o si vince o non si vince...
Che cos'e' il "Rasoio di Ockham"?
Un principio enunciato da William of Ockham (1285ca.-1347). Non moltiplicare gli enti non necessariamente. Significa che se si puo' spiegare un dato fenomeno senza supporre l'esistenza di qualche ente, e' corretto il farlo. Questo principio e' ben noto ed applicato ai nostri giorni.
Einstein credeva in Dio?
Einstein non credeva in un Dio personale come quello dei cristiani, tanto piu' che crebbe in un ambiente non cristiano. In "Albert Einstein: il lato umano", H.Dukas, B.Hoffman, Princeton University Press, egli stesso dice:
"Era certamente una bugia quella che hai letto sulle mie convinzioni religiose, una menzogna che viene sistematicamente ripetuta. Io non credo in un Dio personale e non l'ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me puo' essere chiamato religioso e' la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare."
Quanti sono gli atei?
Tra atei e non credenti nel mondo vi sono piu' di un miliardo di persone, circa il 20 per cento della popolazione terrestre. In Italia non credenti e atei sono circa il 15 per cento della popolazione. (Fonte: Libro dei fatti ADN Kronos)
Cos'e' l'anticlericalismo?
Per anticlericalismo si intende generalmente un complesso di idee e comportamenti critici nei riguardi del clero e del suo potere di influenzare la vita politica e civile. Nato per reazione al clericalismo, e' in origine deista (Voltaire e gli illuministi), poi agnostico ed ateo: nella seconda meta' dell'ottocento ebbe larga diffusione in tutta Europa, raggiungendo gli obbiettivi di una progressiva laicizzazione della societa' e dello stato, accompagnata sovente dalla confisca dei beni ecclesiastici. Nel novecento il termine ha iniziato ad assumere connotati negativi ed estremistici, in concomitanza con l'abbandono dell'uso del termine clericalismo per indicare le ingerenze delle autorita' religiose nella societa'. Oggi viene usato soprattutto dalla pubblicistica
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cattolica per ridicolizzare i sostenitori del laicismo.
Cos'e' il laicismo?
Per laicismo si intende il complesso di teorie ed azioni politiche tese ad escludere qualsiasi influenza confessionale nelle istituzioni. Nato nel tardo medioevo tra i sostenitori della indipendenza dell'imperatore dal papato, e' alla base del pensiero politico moderno. In Italia e' famoso il motto del Cavour libera chiesa in libero stato, quale chiaro indirizzo di reciproca non ingerenza tra autorita' ecclesiastiche ed autorita' politiche. Si differenzia dal gia' citato anticlericalismo per il differente ambito di azione (politico e non ideologico), tant'e' che vi
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sono laicisti anche all'interno delle organizzazioni religiose.
Gli atei sono organizzati in associazioni o partiti?
Gli atei, fondando la propria filosofia sulla non accettazione individuale di un'autorita' religiosa, non debbono di conseguenza rispondere a nessuno delle proprie azioni. Per questo non esistono partiti atei, mentre esistono atei di tutte le tendenze politiche.
Esistono comunque delle associazioni, pur se di ridotte dimensioni, che limitano il proprio raggio d'azione alla difesa dei diritti degli atei ed al contrasto dell'invadenza religiosa nella societa'.
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In Italia si possono ricordare:
- l'UAAR
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- l'Associazione per lo sbattezzo - l'Associazione Libero Pensiero Giordano Bruno
Recentemente si e' costituita Societa' laica e plurale, sulla scia delle manifestazioni contro la cosiddetta parita' scolastica.
Il battesimo vi dà fastidio come sacramento imposto, o per il peso politico della chiesa?
Ci dà fastidio che venga fatto ai neonati, ci dà fastidio che giuridicamente facciamo parte di un club di cui non ci sentiamo parte e infine ci dà fastidio che questo errore giuridico venga utilizzato a fini statistici per aiutare un'organizzazione che non appoggio.
Quindi lo sbattezzo è una dichiarazione di schieramento su un fronte opposto, o comunque diverso, da quello della chiesa.
Anche, questo insieme al problema statistico.
Cosa c'entra l'essere nei registrati come "battezzato" con chi cerca voti ?
Se chi cerca voti sapesse che siamo 6-8 milioni e che siamo consci di essere così tanti, andrebbe dai nostri rappresentanti a chiedere che ne pensiamo della sua politica. Questo non succede perchè i conteggi sul numero di cattolici sono, paradossalmente, affidati alla chiesa cattolica ed ai suoi registri dei battezzati.
Ma questi conteggi non sono affidati ai censimenti statali?
No. Nei modelli non vi è alcun riferimento alla religione professata (o non professata). Quest'anno (2001) ci sarà un censimento: qui è possibile trovare i modelli che verranno consegnati.
Non credete che questi poteri occulti della chiesa siano solo una vostra invenzione?
Chi è battezzato può (giuridicamente) essere:
diffamato da un vescovo per le sue scelte di vita, anche quando un cittadino qualsiasi, dicendo le stesse cose, sarebbe passibile di denuncia per calunnia e diffamazione. subire l'estrema unzione (qualora non avesse la forza e la coscienza per opporvisi), anche se, da vivo, l'avesse considerata uno sberleffo ad un morente ateo. subire un funerale cattolico (anche se la famiglia o, come più frequentemente accade, gli amici ed il partner, si opponessero). quando richiedesse il certificato di buona condotta, il certificato di cittadinanza italiana (se straniero) o l'adozione di qualcuno, può trovare nella propria cartella il parere del prete (anche se solo consultivo). (Fonte: UAAR )
Resto dell'idea che lo sbattezzo non serva per votare liberamente o per fare attività politica contrapposta alla chiesa.
Per votare liberamente, no di certo; per fare attività politica, probabilmente sì.
Perche' scrivete "dio", con la "d" minuscola
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E' opinione di alcuni che il sostantivo "dio" debba essere usato solo come nome comune e non come nome proprio; riservando alle sue varianti etniche (Javhe', Allah, ...) la funzione di nome proprio.
Qualche precisazione:
a) questo pensiero non dipende da un presunto disprezzo ateo/agnostico nei confronti di uno o piu' dei, ed in particolare di quello cattolico, ma solo dalla preoccupazione di non cadere nell'ambiguita' semantica che porta alcuni a pensare che "non credere in Dio" significhi essere specificamente anti-cattolici.
b) L'uso corrente della lingua italiana non segue questa regola, soprattutto perche' in Italia parlando di "Dio" si intende, per ovvi motivi, quello cattolico mentre con "dio" si intende uno qualsiasi degli dei delle religioni politeistiche.
Va bene; non potresti spiegare meglio?
La corretta ortografia della lingua italiana prevede l'iniziale maiuscola solo per nomi propri; "dio" e' un nome che denota una classe di oggetti, proprio come "sedia" o "palazzo". E' ovvio che se esistesse un solo dio, sarebbe corretta l'iniziale maiuscola, ma a quanto pare, da ricerche compiute da religiosi, il numero degli dei e' compreso tra 5.000 (cfr. Gesuiti) e 50.000 (cfr. Introvigne)
Il fatto che tu sia convinto che dio non esista, ci riporta al fatto che tu ne sia solo convinto, ovvero tu credi che dio non esista.
Ogni credenza è un opinione, non è possibile far altro che avere opinioni, ovviamente ci sono opinioni di diverso tipo e con pezze d'appoggio di vario tipo.
Approfondimenti
Grazie alla collaborazione del NG, vi sono anche pagine di approfondimento sui temi trattati. Invito chiunque fosse interessato a contribuire di farsi vivo, con qualunque cosa abbia a che fare con l'essere atei; non garantisco tempi brevi!... Qui c'è la mia mail
Collegamenti a siti per non credenti:
UAAR - Unione Atei Agnostici Razionalisti
-
CICAP - Comitato Italiano per il Controllo Affermazioni sul Paranormale
Bibliografia
I primi tre minuti - S. Weinberg
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L'affascinante storia dell'origine dell'universo Steven Weinberg (1933), premio Nobel nel 1979, è uno dei massimi esperti mondiali di particelle elementari e cosmologia.
Fisica e filosofia - W. Heisenberg
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Come la scienza contemporanea ha modificato il pensiero umano Werner Heisenberg (1901-1976), fisico tedesco premio Nobel nel 1932, è il padre dell'omonimo principio di indeterminazione.
Il caso e la necessità - J. Monod
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Saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea Jacques Monod (1910-1976), premio Nobel per la medicina nel 1965: "La pietra angolare del metodo scientifico è il postulato dell'oggettività della natura, vale a dire il rifiuto sistematico a considerare la possibilità di pervenire a una conoscenza vera mediante qualsiasi interpretazione dei fenomeni in termini di cause finali, cioè di progetto."
Il mondo infestato dai demoni - C. Sagan
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La scienza e il nuovo oscurantismo Carl Sagan (1934-1996) astrofisico e, soprattutto, grande divulgatore scientifico.
Il paradiso perduto - J. Milton
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John Milton (1608-1674) è stato uno dei massimi esponenti dell'umanesimo britannico. Qui puoi scaricare liberamente l'e-book in italiano.
Genetica - Peter J. Russel - EdiSES Basilare testo di genetica, lo usano all'università. Volumone di facile lettura (se si saltano i compiti a casa...) molto illustrato e necessario a chi vuole capire anche i meccanismi più fini di quanto si sa oggi nella genetica di base.
Il gene egoista (The Selfish Gene) - Richard Dawkins - Mondadori Un classico di Dawkins, famoso biologo; questo libro ha avuto un successo clamoroso: c'è il minimo di quel che un aspirante tuttologo deve sapere sulla genetica. Lettura assolutamente obbligatoria.
L'arcobaleno della vita (Unweaving The Rainbow) - Richard Dawkins - Oscar Mondadori L'egoismo del gene è stato interpretato troppo alla lettera. Qui Dawkins chiarisce il suo concetto di gene egoista ma cooperativo. Facile da leggere.
Il fiume della vita (River Out Of Eden) - Richard Dawkins - Sansoni Un libretto di facile lettura ma di minore importanza rispetto a quello precedente.
L'orologiaio cieco (The Blind Watchmaker) - Richard Dawkins Bellissimo per spiegare il concetto di evoluzione selettiva.
A caccia di geni - Edoardo Boncinelli - Di Renzo Editore Un libricino facile facile ma assai preciso scritto dal più famoso biologo molecolare italiano. Si capisce tutto e bene.
Il cervello, la mente e l'anima - Edoardo Boncinelli - Mondadori Qui Boncinelli tratta a fondo la neurobiologia e fisiologia del cervello, dell'emersione del sè, dell'apprendimento, della memoria, della cultura seguendo la strada della comprensione fisica di come il cervello lavora. Si è lontani dal sapere tutto, ma si comincia a capire qualcosa, anche grazie alla PET che mostra le zone in attività (maggiore ossigeno) quando si formula un certo pensiero. Lettura obbligatoria.
I nostri geni - Edoardo Boncinelli - Einaudi Tascabili Stupendo! Prezioso libretto in cui Boncinelli spiega in modo piano ma dettagliato come funzionano le basi, come si esprimono i geni, come si montino le proteine assemblando aminoacidi, come dagli errori casuali di un nucleotide si possono avere effetti diversissimi, da niente alla morte, la mappatura del genoma ecc.- assolutamente indispensabile per capire a che punto sia le genetica oggi.
I geni e il nostro futuro- Renato Dulbecco - Sperling & Kupfer Dulbecco, Nobel per la medicina, espone in modo piano e facile le finalità del suo progetto genoma, spiegando che cosa sono i geni. Facilissima lettura
La mappa della vita - Renato Dulbecco - Sperling & Kupfer L'aggiornamento del precdente, sempre di facilissima lettura, Dulbecco spiega che cosa ci possiamo aspettare a breve dopo il completamento della lettura del genoma, le terapie geniche, eccetera.
Chi siamo -Luca e Francesco Cavalli-Sforza - Mondadori Un libro famoso che illustra lo svulippo dell'Uomo attraverso i millenni, dagli inizi ai primi agricoltori di 10.000 anni fa, seguendo la pista del DNA. Nel linguaggio comune c'è confusione tra razza e specie. Cavalli-Sforza definisce "razza" un insieme di individui che hanno origine comune e conservano quindi una certa somiglianza genetica ma subito si affretta ad affermare che non esiste purezza genetica nelle popolazioni umane e che siamo una sola "specie". L'ambiguità semantica ha creato un sacco di fraintendimenti: in realtà il pool genico di un gruppo umano può avere certe caratteristiche diverse dal pool di altri gruppi, ma la norma di reazione (ossia l'espressione fenotipica di uno stesso gene) può dare origine a diversità individuali maggiori di quella dei pool genici. Comunque da leggere.
La nostra specie -Marvin Harris - Rizzoli Harris è un antropologo che ha una visione personale dell'evoluzione umana, sia genetica che culturale. E' un bellissimo libro e si legge d'un fiato.
La scuola delle scimmie - Roger Fouts - Mondadori Bellissimo. Entusiasmante. Fouts ha inegnato a "parlare" a Washoe e ad altri scimpanzè. Il libro è un vero romanzo di sentimenti, racconta la conquista della comunicazione tra uomini e scimpanzè, la nascita di sentimenti fortissimi, la lotta di Fouts per impedire che i suoi nuovi amici tornino a fare da cavie nei laboratori. Quello che impressiona è la capacità di astrazione di questi primati, che dimostrano come il passaggio all'Homo sia stato graduale. Da leggere assolutamente.
Da dove viene la vita - Paul Davies - Mondadori Ed. Paul Davies non ha bisogno di presentazione per i tuttologhi e chi ama la divulgazione. E' una rassegna assolutamente piana delle varie teorie sul come nasca la vita. Direi che è meglio leggere questo libro e dopo quello infinitamente più "serio e profondo" sullo stesso argomento, scritto da Christian DeDuve: "Polvere Vitale".
Polvere vitale - Christian DeDuve - Longanesi Assolutamente da leggere! DeDuve è un premio Nobel per la medicina. Questo è un libro davvero formidabile: è la prima ricostruzione scientifica dettagliata che spiega come dalle catene di carbonio sia nata la vita. Credo che sia una lettura unica. Per certi frequentatori di questo NG consiglio in particolare il pezzo sui protostomi, là dove spiega come il blastoporo sia diventato la bocca. Poichè immagino che mai leggerebbero tutto il librone (600 pagg.); il paragrafo in questione è intitolato: "Un'inversione fatale..." quasi sinestesica, direi
Dio e la nuova fisica - Paul Davies - Oscar saggi Mondadori Molto interessante, malgrado il titolo possa far pensare diversamente. L'Autore indaga sulla consistenza delle affermazioni sugli dei da parte delle religioni alla luce della conoscenza attuale. Tra le altre, vengono smontate le "cinque vie" della tomistica. Una panoramica sull'odierna cosmologia, scritta bene ed in maniera leggibile anche da chi non ha una cultura prettamente scientifica.
Hanno contribuito (in nessun ordine particolare): M.Ferrario, V.Mazzucchelli, layos, Seb, toto, Topoldo, S.Bodini, M.Leoncini, D.Roboter, R.Carcano, P.Buttiglione, C.Pace, C. Sadun, hadriel, El Pessimo, Tibetano, Stefano Bodini, M. *diaspar* Sani, tito-tazio, Electra, Massimo C., Ro Laren, Lirioflor e Forex.